27 marzo 1975: è proprio questa la data di uscita al cinema di “Fantozzi” di Luciano Salce, il primo capitolo della serie di successo nata dalla mente e dalla penna di Paolo Villaggio, portato sul grande schermo dopo il grandissimo successo del libro e in tv.
Amato da persone di ogni età, Fantozzi è il classico personaggio che mira ad una vita tranquilla e confortevole anche se mediocre; questo lo porta, quindi, a subire angherie e disagi di ogni tipo, rendendo facile agli spettatori immedesimarsi in lui e nelle situazioni surreali che affronta. Rappresenta il lato tragico dell’italiano medio, che riesce lo stesso a strappare un sorriso a causa della sua veridicità.
Ricordando velocemente la trama possiamo dire che il film racconta del ragionier Ugo Fantozzi, umile e sfortunato impiegato della Megaditta (la ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica). Sul posto di lavoro, quando non è vittima delle angherie dei superiori, è sostanzialmente ignorato da tutti. È sposato con Pina, da cui ha avuto una figlia dall’aspetto orrendo: Mariangela.
La routine mattutina comprende il dover superare innumerevoli ostacoli per timbrare il cartellino d’entrata a lavoro. Fantozzi, inoltre, corteggia senza successo la signorina Silvani e deve continuamente vedersela con il ragionier Filini e le sue strambe manifestazioni.
La pellicola è piena di piccole e grandi perse, scene cult e citazioni memorabili, ad esempio potremmo citare la sfida calcistica tra scapoli e ammogliati oppure la partita a biliardo con il cavalier Catellani.
La prima apparizione del ragionier Fantozzi è stata nel 1968, nel varietà tv “Quelli della domenica”.
Il tutto nacque da un format di Paolo Villaggio per il quale scrisse i racconti di Fantozzi, destinati ad essere pubblicati per il settimanale “l’Europeo”. Nel 1971 i racconti vennero raccolti e pubblicati in un libro. Riscosse un successo smisurato, vendendo oltre un milione di copie e addirittura venendo tradotto in altre lingue. Le vicende raccontate, inaspettatamente, sono tratte dalla vita di una persona reale, il compagno di scrivania di Villaggio, quando lavorava all’Italsider di Genova.
Il personaggi di Fantozzi, inizialmente, non sarebbe dovuto essere interpretato da Paolo Villaggio, il quale propose il ruolo sia a Renato Pozzetto sia a Ugo Tognazzi. Solo dopo aver ricevuto un rifiuto da parte di entrambi, Salce lo convinse a vestire i panni del protagonista da lui stesso creato. I film di Fantozzi furono il punto di inizio di molti carriere proficue.
Abbiamo già citato la moglie del Fantozzi, interpretata prima da Liù Bosisio e in seguito da Milena Vukovic, entrambe ebbero una buonissima carriera dopo le loro comparsa in questi film.
Prendiamo poi la signorina Silvani, la donna di cui Fantozzi è infatuato. La donna era interpretata da Anna Mazzamauro, la quale negli anni successiva divenne una grandissima caratterista e attrice comica, molto attiva sia in tv che a cinema.

Da ricordare assolutamente è il ragionier Filini, spalla comica di Fantozzi, con cui condivide il destino. Il goffo personaggio era interpretato da Gigi Reder, con il quale Villaggio aveva uno strettissimo rapporto.
I vari film di Fantozzi ebbero un impatto così forte sulla società al punto che l’aggettivo “fantozziano” entrò a far parte ufficialmente della lingua italiana nel 1977.
Uno dei “misteri” di Fantozzi è la sua età, mai precisata nel corso degli anni, anzi nel romanzo Fantozzi sembrerebbe aver 400 anni, mentre in “Fantozzi contro tutti” lui stesso afferma di averne 103 anni.
Tra il 1975 e il 1999 vennero girati 10 film della serie: i primi due girati da Luciano Salce, nel 1975 e nel 1976; dopo di lui venne il turno di Neri Parenti, che diresse la maggior parte delle pellicole. L’ultima della serie, “”Fantozzi 2000 – La clonazione”, vede alla regia Domenico Saverni.