Duilio Del Prete, nato in quel di Cuneo nel’estate del 1936, è stato un grandissimo attore, cantautore e doppiatore italiano.
È noto ai più soprattutto per l’interpretazione di Guido Necchi di Amici Miei (1975), uno dei principali protagonisti delle zingarate. Il Necchi è stato interpretato da Del Prete nel primo Atto, in seguito sostituito da Renzo Montagnani.
“Guido Necchi” amico del Perozzi fin dall’infanzia, è il proprietario del bar-ristorante omonimo, il luogo da dove molto spesso avranno inizio le “zingarate” del gruppo di amici. Sappiamo che ebbe un’adolescenza molto movimentata ed in seguito sposò Carmen, dalla quale ebbe un figlio morto prematuramente.
Il personaggio del Necchi, dal punto di vista caratteriale, è uno dei personaggi più affascinanti: nella quotidianità è un uomo che tiene molto alla sua famiglia mettendola sempre prima di tutto ma, paradossalmente, quando arriva il momento delle scorribande con gli amici sembra quasi dimenticare di averne una, lanciandosi spesso in relazioni extraconiugali senza la minima esitazione. Ciò rappresenta fedelmente il desiderio di evadere dalla quotidianità per ritagliarsi uno “spazio franco”” all’interno della propria vita, che caratterizza l’intera pellicola.
Oltre ad Amici Miei, ha recitato anche in altre commedie all’italiana e serie televisive degli anni ’70/’80. Compare in “Alfredo Alfredo” (1972) diretto da Pietro Germi e nella serie tv “Doris una diva di regime” (1991). Un altro incarico degno di nota è il ruolo del marito di Cloude Jade in “Una spirale di Nebbia”
Lavorò anche all’estero, recitando in “L’assassino di Trotsky” (1972) e in due film diretti da Peter Bogdanovich, “Daisy Miller” e “Finalmente arrivò l’amore“.
La sua ultima apparizione come attore risale al 1997 con un film di Riccardo Millani, “Auguri Professore”.
Oltre alla carriera di attore, si cimentò anche nel doppiaggio e nella musica. Doppiò Graham Chapman e Andrej Popov. Per quanto riguarda la musica, incise due 45 giri con i Cantacronache e pubblicò tre album da solista, di cui uno postumo.
Morì a Roma a soli 61 anni, a causa di una grave malattia e fu sepolto a San Rocco Castagnaretta.