UGO TOGNAZZI – CHI È VERAMENTE IL CONTE MASCETTI?

In occasione dell’ anniversario dei 100 anni dalla sua nascita vogliamo ricordare Ugo Tognazzi figura poliedrica, non solo attore, ma anche regista, sceneggiatore teatrale, cinematografo e televisivo italiano alle quali va aggiunta anche quella di grande gourmand.


Nato a Cremona il 23 Marzo del 1922 è stato una delle figure di spicco del panorama cinematografico italiano, annoverato come uno dei ‘maestri’ della commedia all’italiana.


Il successo televisivo arriva grazie allo spettacolo “Un due tre”, uno dei primi esempi di satira del tubo catodico che, come coppia comica, lancia sia lui che Raimondo Vianello. I due collaborano insieme per la Rai dal 1954 al 1959. Intanto nel 1950 Ugo Tognazzi esordisce al cinema con “I cadetti di Guascogna” di Mario Mattòli. Dopo moltissimi ruoli mediocri nel 1961 si distingue sotto la regia di Luciano Salce con la sua eccezionale interpretazione del fascista Arcovazzi ne “Il federale”.


La sua fama aumenta grazie al successo di pubblico di pellicole come: “La marcia su Roma” (1962) di Dino Risi; “I mostri” (1963) sempre di Risi; “La donna scimmia” (1964) di Marco Ferreri; “Una questione d’onore” (1966) di Luigi Zampa; “Straziami, ma di baci saziami” (1968) di Dino Risi; “Nell’anno del Signore” (1969) di Luigi Magni; “In nome del popolo italiano” (1971) di nuovo di Risi.

 

 

La sua lunga e fiorente carriera è caratterizzata dalla sua capacità di mettersi alla prova con molteplici realtà e personaggi di cui noi ricordiamo il nostro amatissimo Conte Mascetti, alla ricerca dell’infanzia perenne di cinque amici cinquantenni in “Amici miei” del Maestro Mario Monicelli, film storico del 1975 al quale seguiranno “Amici miei – Atto II” (1982) e “Amici miei – Atto III” (1985), quest’ultimo di Nanni Loy.


Continua con “La grande abbuffata” (1973) di Marco Ferreri; “Il vizietto” (1978), in cui veste i panni di un omosessuale che scopre di essere padre, seguito dai successivi “Il vizietto II” (1980) e “Matrimonio con vizietto (Il vizietto 3)” (1985).
Nel 1981 viene premiato a Cannes con la Palma d’Oro come migliore interprete con “La tragedia di un uomo ridicolo” (1981), di Bernardo Bertolucci.
Come regista lavora a cinque film dei quali è anche protagonista: “Il mantenuto” (1961), “Il fischio al naso” (1967), “Sissignore” (1968), “Cattivi pensieri” (1976), “I viaggiatori della sera” (1979).

 

 

Oltre che per le sue brillanti capacità artistiche vogliamo ricordarlo anche nel “ruolo” particolare di grande gastronomo, questo perché la passione per il cibo, la cucina e la tavola sono ingredienti ricorrenti nei film e nella vita dall’attore.

Lavoro e gastronomia si sono continuamente incrociati in tutta la sua vita, fin dal suo primo impiego a 14 anni, proprio come operaio presso il salumificio Negroni.

L’interesse per la gastronomia portò Ugo Tognazzi a pubblicare i libri "L’abbuffone", "Il rigettario", "La mia cucina", "Afrodite in cucina" (con i disegni di Guido Crepax) e a scrivere la prefazione di "La cucina dei cinesi", forse il primo edito in Italia sull’argomento. Inoltre lavorò come regista culinario e cuoco di scene gastronomiche cinematografiche e collaborò al “Gran Varietà” di Radio Rai con una rubrica di ricette.

 

 

Lui stesso – nella prefazione del libro L’abbuffone – confessa con la sua solita ironia di avere la cucina nel sangue «Il quale, penso, comprenderà senz’altro globuli rossi e globuli bianchi, ma nel mio caso anche una discreta percentuale di salsa di pomodoro. Io ho il vizio del fornello. Sono malato di spaghettite. Per me la cucina è la stanza più shocking della casa. Nessuno più di me capì l’ermetismo di Quasimodo: per una oliva pallida io posso realmente delirare. L’attore? A volte mi sembra di farlo per hobby.

L’elenco dei premi e delle onorificenze non sono supercazzole: riassumendo la lista all’osso è stato nominato Maestro Generale della Sovrana Confraternita del Prosciutto di Parma, Gran Ciambellano dell’Arciconfraternita del Tartufo di Scheggino di Spoleto, Confratello della Confraternita del Tortellino, Padellino d’Oro, Socio onorario dell’AIBES e AMIRA, Calice d’Oro e addirittura Assistente particolare e consigliere speciale del leggendario chef francese Paul Bocuse.

Le leggende relative alle cene dei dodici apostoli del venerdì nella sua residenza di Velletri sono sbalorditive. Si parla di veri e propri eventi organizzati in modo maniacale come spettacoli teatrali, dove gli invitati erano personaggi del calibro di Gassman, Monicelli, Villaggio, Scola e gli sceneggiatori De Bernardi, Benvenuti, Age e Scarpelli. Un momento di grande convivialità dal copione consolidato, preso decisamente sul serio dal padrone di casa che prevedeva un voto segreto sulle diverse portate – con una scala che partiva da “straordinario” a “grandissima cagata”.

E proprio Ugo Tognazzi spiegava perché questo momento era così importante: «Dopo aver preparato una cena, la mia più grande soddisfazione è l’approvazione degli amici commensali. E in questo, tutto sommato, non faccio che ripetere ciò che mi accadeva a teatro e che ora, col cinema, mi viene a mancare: il contatto diretto col pubblico».

 

 

Resta solo un mistero: come di questa documentata passione non vi siano state tracce nel fisico dell’attore, a differenza di quanto accaduto ad altri amici artisti privi di abilità culinaria ma pinguemente compromessi, come il compagno e amico Paolo Villaggio.. forse perchè poi alla fine a lui bastava il mitico rinforzino?? (ndr ..di nove olive di numero, mezz’etto di stracchino e un quarto di vino sfuso).

Adesso tutti in cucina per celebrare il nostro cuoco, attore e conte preferito! Di seguito il link dal Sito di Ugo Tognazzi dove potete trovate un bell’elenco delle sue ricette con illustrazioni

http://www.ugotognazzi.com/ricette_di_cucina.htm

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