John Turturro, l’estroso Jesus Quintana de “Il Grande Lebowski”

Newyorkese verace, John Turturro è nato a Brooklyn il 28 febbraio 1957 ed è cresciuto nel Queens. Figlio di un padre immigrato dall’Italia, reduce e veterano della seconda guerra mondiale, e di una madre cantante di jazz, John si appassionò dapprima alla basket e alla boxe, poi a causa di un infortunio iniziò ad interessarsi al cinema.

L’interesse per la recitazione aumentò gradualmente, fino a quando partecipò ad una piccola produzione del musical “Pippin”. Studiò alla State University of New York a New Paltz, specializzandosi in teatro. Dopo il diploma, nel 1978, fu impegnato in vari lavori part-time, provando ad ottenere un ruolo in qualche film. Fu notato da Robert De Niro, che gli suggerì di recarsi sul set del film “Toro scatenato” di Martin Scorsese (1980). Turturro impressionò favorevolmente Scorsese, ma la sua apparizione di fu brevissima.

Riprese gli studi grazie ad una borsa di studio per la Yale School of Drama e iniziò a recitare sui palcoscenici regionali, vincendo anche un Obie Award per la sua performance in ‘Danny in the Deep Blue Sea’.  Fino alla fine degli anni ’80 appare in numerosi film, ma sempre con ruoli di secondo piano. La svolta arriva con l’incontro con Spike Lee, che lo sceglie per recitare in alcune parti nei film “Mo’ Better Blues” (1990), “Jungle fever” (1991), “Clockers” (1995) e “He got game” (1998).

Un’altra collaborazione fruttuosa fu quella con i fratelli Coen, che si apre con la pellicola “Barton Fink- E’ successo a Hollywood” (1991), che gli valse il premio come “Miglior attore” al Festival di Cannes. Nel 1992 gira il suo primo film da regista “Mac“, ispirato alla vita del padre. In questa occasione vinse la “Camera d’or per la miglior opera prima” a Cannes.

Durante la sua lunga carriera ha partecipato a tantissime pellicole (oltre 70) tra cui “Il grande Lebowski” (1998) e “Fratello dove sei?” (2000). Ricordiamo anche: “Mr. Deeds”, “Terapia d’urto” (2003) di Peter Segal; “Secret Windows”; “Fear X” di Nicolas Winding Refn e moltissimi altri.

Una delle sue migliori performance è indubbiamente quella nei panni di “Jesus Quintana”: un uomo smilzo ed alto si accinge a sfidare la squadra di bowling del Drugo; prima del tiro, in maniera chiaramente erotica, allunga la lingua verso la sua palla quasi come a baciarla. Sulla sua polo è possibile leggere il nome “Jesus”. A John bastano solo pochi minuti per assicurarsi di essere impresso nella mente di tutto il pubblico, del resto la battuta: “Lo hai detto hermano – rivolgendosi a Lebowski – No se escherza con Jesus!”, è ormai leggenda.

Lo stesso John Turturro è talmente legato a questo personaggio, che come già detto è uno dei tasselli più importanti che formano la sua eccellente carriera cinematografica, da dirigere personalmente uno spin-off incentrato su Jesus Quintana.

Questa pellicola, intitolata “Jesus Rolls- Quintana è tornato”, è stata apprezzata moltissimo dalla critica e, soprattutto, dagli appassionati più nostalgici. Non bisogna aspettarsi che questo film sia un sequel de “Il grande Lebowski” bensì come un tributo ad un capolavoro del cinema, che racchiude in sé numerose e ricercate citazioni. La performance di Turturro, nonostante siano passati oltre vent’anni dall’altra pellicola, non risente minimamente del passare del tempo e anzi sembra acquisire addirittura più consapevolezza e maturità.

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