La commedia sexy fa paura a Facebook? Il social network censura i film di Lino Banfi
Il celebre social network di Mark Zuckerberg che tutti noi usiamo ha deciso di chiudere il gruppo Noi che amiamo Lino Banfi official con oltre 117 mila iscritti dedicato al caro ed amatissimo attore pugliese, per incitamento all’odio e alla violenza contro gli omosessuali e per la presenza di contenuti sessuali.
Come per le pagine ed altri gruppi come si può facilmente intuire, i contenuti principali postati al suo interno riguardano scene e sequenze tratte da celeberrime pellicole come Fracchia la belva umana, Zucchero, miele e peperoncino ed altre pellicole della sempre amata commedia sexy all’italiana.
Una delle scene più famose (e forse tra quelle più discriminate) è quella del ristorante Da Sergio e Bruno Gli Incivili dove il commissario Auricchio va a caccia della Belva Umana e si trova di fronte ad un’accoglienza particolare: il personale del locale accoglie con una chitarra in mano cantando ”E benvenuti a ‘sti frocioni, belli grossi e capoccioni..” con seguente risposta del poliziotto “Non sono frocione, non mi chiemo frì frì, sono commissario e ti faccio un culo così!” Questa scena, entrata oramai nella nostra cultura popolare è stata considerata da Facebook come un incitamento all’odio e alla violenza contro gli omosessuali.
Inoltre sul gruppo erano presenti le classiche scene dai tratti dai suoi film più amati dove lo troviamo in compagnia di icone sexy come Gloria Guida, Edwige Fenech, Nadia Cassini e molte altre in frangenti ritenuti non rispettosi delle regole contro i contenuti pornografici.
Poche settimane fa tale sorte era capitata ad un altro gruppo l’Ufficio Sinistri dedicato questa volta ai film del ragioniere più famoso d’Italia.
Citando questa volta un altro grande cult come Amici Miei.. Facebook non ride mai, non ha proprio il senso dell’umorismo, anzi direi il contrario.. ha proprio il senso si rompere i ********.
