Un classico della comicità toscana e un’acuta parodia della famiglia italiana. Una delle commedie più esilaranti del panorama italiano, figlia delle geniali menti di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti con i grandi Carlo Monni, Novello Novelli, Athina Cenci, Massimo Ceccherini, lo stesso Benvenuti e tanti altri bravissimi attori. Sono passati 30 anni da quel pranzo di Natale, ma niente ha perso della sua comicità e della sua attualità.
In un paese della Toscana, quello del Natale sembra anche in casa Gori un rito a cui tutti tengono per ritrovarsi a pranzo e una occasione per riunire tutta la famiglia in una bella tavolata. Sono presenti Gino Gori atticciato, sanguigno e pronto a collere rapide, sua moglie Adele e Danilo un figlio un po’ sballato ed incline allo spinello. Nella casa vive il novantenne Annibale, padre di Adele, ex combattente della Guerra 1915-18. Per il Natale arrivano poi Bruna, l’altra figlia di Annibale con il marito Libero Salvini, Lapo Frittelli, un bigotto che fa il parrucchiere, con moglie Serena e figlia, nonché la giovanissima Cinzia, fidanzata di Danilo. Vicino all’albero, ogni anno preparato con rabbiose cure da Gino, e davanti a piatti squisiti, preparati dalla paziente Adele, tutto dovrebbe svolgersi per il meglio. Invece, poco a poco emergono sopiti rancori, rampogne parentali, questioncine di interesse, reciproche accuse, pecche personali, segreti, infatti la giovane Cinzia rivelerà di essere rimasta incinta dal fidanzato Danilo, desideri repressi e manie.
Insomma come direbbe nonno Annibale, un magistrale Novello Novelli, che aspetta trepidante e poi sbotta: “che me li dai o no questi crostini, o devo aspettare l’anno novo per mangiarli?”. Solo l’inizio di un susseguirsi di gag fino al clou con l’esplosione del nuovo puntale che adorna l’albero di Natale.