Primo anniversario della morte di Narciso Parigi

Nato nel piccolo paesino di Campi Bisenzio, il 29 novembre 1927, Narciso Parigi è uno dei volti più noti e simbolici per la Toscana e per l’Italia. Partendo dagli stornelli finendo ad un genere musicale più classico, con la sua stupenda voce ha incantato il mondo intero portando in alto il nome della musica italiana.

Durante la sua lunga vita, oltra alla grandissima vastità della sua produzione musicale ha recitato anche in 17 film che lo hanno portato a collaborare con Pieraccioni, Piero Pierotti, Sergio Corbucci e tanti altri. Tra questi, i film più noti sono “Terra straniera di Sergio Corbucci” del 1952 e “Gagliardi e pupe” di Roberto Bianchi Montero del 1958.

I suoi più grandi successi sono sicuramente nel mondo della musica. In seguito al debutto a Radio Firenze nel 1944, dove collaborò con varie orchestre di Rai fino al 1965, il suo primo grandissimo successo arrivò con la partecipazione a Sanremo nel 1955.

L’accoppiata vincente con Claudio Villa cantando “Ci ciu ci cantava un usignol” spopolò fin da subito anche all’estero. Anche le successive comparse in vari programmi aiutarono a far conoscere il suo nome in lungo e largo. Narciso Parigi deve sicuramente una gran parte della sua fortuna al suo stile semplice e senza fronzoli ma allo stesso tempo così particolare da lasciare gli ascoltatori rapiti. Nonostante abbia tralasciato la produzione degli stornelli in favore di una più spiccata musicalità, lo stile e le tecniche vocali degli stornellatori sono ancora fortemente presenti nelle sue canzoni. Anche quando la scena italiana sembrò tendere ad altri generi musicali, l’artista non esitò e rivolse la sua attenzione ad un pubblico molto più ampio; una scelta ripagata ampiamente visto il suo successo in America, dove per molti anni girerà in Tournée.

Ebbe grande fortuna anche in Giappone, Canada e Russia, dove venne a contatto con Frank Sinatra, Mina, Iva Zanicchi e moltissimi altri.

Parigi fu un eccellente musicista e un bravo attore, ma anche un grandissimo tifoso del calcio. Questa passione così forte venne coronata, nel 1956, dalla produzione da parte sua dell’inno “O Fiorentina”, la sua squadra del cuore da sempre.

Grazie all’esemplare carriera, ha ricevuto numerosi premi come il “Fiorino d’oro”, il “Premio delle Arti 2011 dei Fiorentini nel Mondo” e il premio artistico-letterario “Ponte Vecchio”. Gli è stato inoltre conferito il “Premio Levriero Città dei Campi” e gli è stata dedicata una sala del teatro della città.

Con l’avanzare dell’età Parigi sente la necessità di trasmettere quella che potremmo considerare la sua eredità artistica trovando un degno erede in Lorenzo Andreaggi, con il quale lavorerà al disco “Italia, America e ritorno”. Il progetto vede il giovane Lorenzo cimentarsi in alcuni dei brani più famosi di Parigi, sotto l’attenta supervisione del venerando mentore.

Forse non tutti sanno che Pietro Germi chiese a Narciso Parigi di scrivere una canzone per la sigla finale del film Amici Miei. Germi morì e Monicelli non venne mai a sapere di questa canzone. Quando anni più tardi Monicelli incontrò Narciso, Monicelli gli chiese “Perchè non me lo hai detto che c’era questa canzone?” ma Narciso era troppo umile per mettersi in mostra. Narciso la incise quindi negli anni ’80 per conto suo.

All’interno del primo disco di Lorenzo Andreaggi “Italia, America e ritorno” diretto sotto la sua direzione artistica, il maestro Narciso Parigi, ha voluto farla reincidere.

Il grande artista è morto il 25 gennaio 2020 all’età di 92 anni nella sua casa sulle colline nei pressi di Firenze.

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